“Nuova giornata nuova linea”

Oggi con un super Cliente/Amico, che ormai da anni si affida alla mia corda, abbiamo deciso di affrontare la “Cima #Brenta” dal versante sud, lunga linea articolata, di difficoltà facili, ma allo stesso tempo impegnativa per la qualità della roccia, per l’esposizione e l’impegno generale.
Sono molto onorato di avere ormai un compagno tale, che ogni volta accetta la sfida, non solo cercando difficoltà, ma mettendosi in gioco su vie alpinistiche di lunga data.
Oggi ho visto un Andrea nuovo, preparato e motivato, fisicamente pronto per altri orizzonti, altre cime altre avventure..
Prossima settimana vedremo dove TU mi porterai..:)
“CIMA BRENTA”

Accesso:

Dal Rif. Vallesinella (parcheggio a pagamento in estate e strada di accesso regolamentata con orari, presente il bus navetta) seguire il sentiero n. 318 che sale per bosco al Rif. Casinei e prosegue lungo il sentiero Bogani, prima per bosco e poi per una lunga e larga cengia. Si raggiunge così la Val Brenta Alta in cui sorge il Rif. Alberto e Maria ai Brentei. Se si decide di proseguire fino al Rif. Alimonta seguire i cartelli e il sentiero n. 323 che risale un valloncello verso est, passa sotto la parete sud della Cima Brenta sfiorando i bianchi ghiaioni da cui inizia la via normale e, risaliti dei gradoni rocciosi con qualche zig-zag, raggiunge il pianoro roccioso su cui sorge il rifugio (1 h dal Rif. Brentei).

Descrizione della salita:

Dal Rif. Brentei salire per il sentiero verso il Rif. Alimonta fino al vallone con i ghiaioni che scendono dalla parete sud (0,50 h – viceversa scendere fino ai ghiaioni per chi proviene dall’Alimonta, 0,15 h). Abbandonato il sentiero per il Rif. Alimonta risalire una debole traccia verso sinistra lungo i ghiaioni e puntare alla bianca parete rocciosa a gradini a sinistra di due conoidi di neve (o ghiaie) e di un canale obliquo verso sinistra. L´attacco si trova a sinistra del canale: salire la parete gradinata bianca alta circa 60 m con gradini e solide rocce articolate (II). Proseguire dritti per le facili rocce articolate fino ad uscire sul pendio di ghiaie soprastante presso un masso su cui fare sosta.

Risalire direttamente le ghiaie del pendio fino a raggiungere la cengia sotto la parete, seguirla verso destra, traversare un canale, proseguire lungo la cengia ora più stretta e a tetto per breve tratto, continuare lungo la cengia e puntare verso un piccolo pendio di ghiaie visibile alla fine della cengia. Dal pendio risalire per roccette gradinate verso la parete gialla a sinistra del canalone che scende fra Cima Mandron e Cima Brenta e raggiungerlo. Dal canalone inizia la lunga rampa rocciosa a gradini su cui si svolge la seconda parte dell’arrampicata. Attraversare il canalone con dei massi incastrati nel centro e risalirlo brevemente fino all’attacco dell’ampia rampa a gradoni e cengette ghiaiose.

Risalire tutta la rampa (140 m ca.) senza via obbligata, rimanendo praticamente al centro e con qualche zig-zag fra i gradoni, con difficoltà di I+ / II+ su roccia solida sebbene coperta di ghiaie (soste su spuntoni e qualche clessidra). Nella parte alta la rampa diviene più facile (I) fino all’uscita su un cengione di ghiaie. Non seguire il cengione verso destra, ma continuare a salire verso sinistra per roccette gradinate un facile pendio roccioso sotto gialle torri e raggiungere la larga cengia superiore. Seguire la larga e comoda cengia ghiaiosa verso destra e proseguire sotto alle pareti giallastre fin dove si trasformano in un largo canalone separato dalla cengia da una parete verticale con una rampetta gradinata solcata da due fessure, appoggiata al salto roccioso sulla parete di sinistra. Questo è un buon punto di accesso all’ampio canalone-anfiteatro superiore che va risalito fino alla cima.

Risalire la rampetta per 10 m fino ad un pianerottolo (II-), proseguire di pochi metri verso sinistra per larghe balze rocciose, gradoni e roccette e risalire tutto il vallone roccioso inizialmente al centro e poi deviando in obliquo verso destra. Si risale tutta la parete per gradoni di solida roccia intervallati da ghiaie. Si prosegue salendo verso destra e poi dritti per molteplici gradini rocciosi con difficoltà massime di I+ fino ad arrivare ad un canale di ghiaie che scende dai pressi della vetta. Risalendo le rocce a sinistra del franoso canale lungo 30 m ca. si raggiungono le ghiaie del crestone sommitale, da cui in breve verso destra si raggiunge la piccola croce in ferro sulla vetta.

Discesa:

Ridiscendere tutto il canalone fino alla cengia da cui lo si era attaccato e seguire la lunga cengia verso destra (guardando la parete). La cengia si dirige verso un canalone con percorso un po’ stretto e piuttosto aereo ed esposto. Attraversato il canalone verso destra si prosegue senza difficoltà per la larga cengia detritica in salita che sbuca nel pianoro roccioso della Spalla Sud di Cima Brenta, punto in cui ci si raccorda con la Via delle Bocchette Alte. Si segue la ferrata verso destra traversando per una stretta e piatta cresta rocciosa parzialmente attrezzata con fune metallica e a tratti esposta, si raggiunge la Bocchetta Alta dei Massodi, si risale per la scala degli Amici e si traversa il bel pianoro appena sotto la cima dello Spallone di Massodì. Seguendo la ferrata si scende lungamente per cenge e salti con scalette di ferro fino all’aerea Bocchetta Bassa di Massodì. Da qui si può completare la Via delle Bocchette Alte e raggiungere il Rif. Alimonta o scendere più direttamente per l’esposta via ferrata Olivia Detassis, attrezzata con numerose e lunghe scale di ferro che conducono velocemente nella sottostante Vedretta dei Brentei alla base della parete e quindi per sentiero si torna al Rif. Brentei.

 

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